Scena: 1
Interno giorno. Due ragazzi sono seduti su un divano. È uno di quei divani molto ricercati esteticamente, probabilmente disegnato da un designer finlandese che ha ricevuto molti premi internazionali. È uno di quei divani tanto belli quanto scomodi da utilizzare. A guardarlo bene forse non è neanche un divano ma una scultura. I due sono seduti in maniera goffa e imbarazzata. Sulle parti ci sono un paio di monitor al plasma che mandano a rotazione alcuni spot senza audio.
Per alcuni lunghissimi secondi nella stanza
c’è solo un gran silenzio.
Improvvisamente una porta si apre e ne esce un uomo, è il DC. Ha i capelli lunghi, ricci e brizzolati. È completamente vestito di nero tranne le scarpe: un paio di Converse, una viola e l’altra bianca. L’uomo sta parlando al cellulare e non guarda minimamente i due.
DC (mentre parla al cellulare):
…c’è tanto di quel lavoro, manco fosse il 2012 con tutta la fine del mondo.
…tranquillo…
L’uomo si avvicina al distributore automatico, prende un qualcosa e rientra nella stanza dalla quale è venuto lasciando la porta semi aperta.
… al massimo un paio Co. Co. Pro. con buoni pasto e tante promesse…
Arriva una ragazza, entra nella stanza e chiude la porta dietro le spalle. Dopo pochi istanti esce dalla stanza e guardando i due dice:
Ragazza (rivolgendosi ai due): È ancora impegnato ma tra qualche minuto ha finito.
Sorridendo si allontana.
Dissolvenza sui due.
(Continua…)